Da tempo Google pone l’utente al centro di tutte le sue valutazioni per creare il ranking dei siti nei suoi risultati di ricerca. Tanti sono i fattori che puntano alla soddisfazione dell’utente nella considerazione di un sito e tra questi anche la scelta delle keyword. Oggi le parole chiave non sono considerate solo le singole parole collegate all’ambito del nostro sito, ma anche le intere frasi, le domande e tutto ciò che un utente digita per cercare il nostro sito o i nostri prodotti.
Questo tipo di ricerche si chiamano query long-tail, ovvero a coda lunga, cioè tutte quelle parole concatenate tra loro a formare una frase. Questo trend è stato dettato anche e soprattutto dallo svilupparsi delle ricerche vocali, che impongono di rivedere le keyword in una visione più colloquiale. Nella scelta delle keyword dobbiamo quindi sempre più pensare ad un’ottica di ricerca in veste di utente e di quali frasi l’utente che vogliamo raggiungere cercherà su Google.
Bisogna poi tenere in considerazione il fatto che le domande possono cambiare nel corso dell’anno seguendo trend stagionali. Per questo occorre adattare anche i contenuti del sito e gli articoli dei blog correlati seguendo le scelte di ricerca dell’utente medio. Per questo è fondamentale monitorare i trend di ricerca e seguire gli interessi degli internauti, attraverso la cosiddetta Search Intelligence.
Pertanto se abbiamo un sito legato alla gastronomia, sarà d’obbligo produrre ricette natalizie a dicembre, ricette di carnevale in febbraio e così via. Occorre quindi avere una visione ampia e strategica per seguire le mode del momento e cavalcarle anche in termini di contenuti del nostro sito.
Questo tipo di tendenze sconfessano pertanto tutte le teorie secondo le quali l’intelligenza artificiale, ad esempio applicata alla redazione di un contenuto su internet, possano soppiantare le capacità umane. E’ infatti difficile pensare che un computer riesca a cogliere tutte le sfumature e i dettagli che un contenuto deve avere per essere fruibile da un utente umano.
