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E-commerce: vendere online senza fare pubblicità

E-commerce: vendere online senza fare pubblicità

Sempre più aziende, sia nel B2C (vendita al dettaglio) che nel B2B (vendita all'ingrosso) investono sulla creazione di e-commerce per vendere i propri prodotti online, ma nella maggior parte dei casi si rivolgono alla pubblicità perché il sito non porta nuovi clienti. Scopriamo assieme il perché e quali sono i principali errori da evitare partendo dalla progettazione di un sito e-commerce efficace.

Idee chiare: obiettivi, target e strategia di comunicazione

Quando si progetta l'apertura di un nuovo sito, negozio o strumento di vendita è sicuramente consigliato fare un'analisi e definire una strategia di comunicazione individuando quali prodotti, a chi e come proporli per progettare una comunicazione efficace.

Una strategia improvvisata

La maggior parte degli "imprenditori" che desiderano aprire un nuovo business con un negozio online purtroppo saltano il più delle volte questo importantissimo passaggio prendendo quindi una strada "fai da te" comunicando senza efficacia e quindi i potenziali clienti faticano a convincersi all'acquisto. La strategia serve ad evitare errori di valutazione e quindi ad impostare un business efficace sin dalla partenza; inoltre ha la funzione di individuare i corretti messaggi di comunicazione (definiti anche "call to action", ovvero chiamate all'azione) per convincere e guidare il navigatore verso l'azione voluta, ovvero l'acquisto.

Piattaforme opensource e il fai da te con soluzioni commerciali

Sempre più spesso si sente parlare di soluzioni opensource, ovvero gratuite, utilizzate per il "fai da te" nella creazione di siti web, anche e-commerce. Le maggiormente conosciute sono certamente Wordpress e Joomla per i siti corporate e nel caso di e-commerce Woocommerce,  MagentoOpencart e Prestashop. Queste soluzioni non sono delle cattive soluzioni a prescindere, ma comportano un approccio con degli svantaggi nel lungo periodo che sono da valutare con attenzione prima di fare degli investimenti.

Oltre ai CMS opensource vi sono sempre più soluzioni di CMS per la creazione di siti web e di commercio online, fra le cui possiamo notare Shopify.

Tutte queste soluzioni hanno un fattore in comune: il codice di programmazione genera un codice HTML per creare il sito web, ma il sito web creato con tutte queste soluzioni, nonostante plugin ed accorgimenti, non è pulito e quindi non ottimizzato per i motori di ricerca. Cosa significa dunque che il sito web non è ottimizzato? Quali svantaggi comporta? Come risolvere il problema?

SEO: no grazie, il mio sito non è ottimizzato

Cosa significa che il sito web non è ottimizzato? Tecnicamente significa moltissime cose in quanto l'ottimizzazione tocca tanti, troppi parametri tecnici e comunicativi per elencarli tutti in un articolo, ma cerchiamo di riassumere quelli tecnici maggiormente comprensibili.

Ogni elemento visualizzato in un sito web viene costruito attraverso la scrittura di un codice di markup (codice HTML) che secondo standard di interpretazione oltre che esigenze di indicizzazione sempre più definite da parte dei principali motori di ricerca per poter fornire un servizio di ricerca efficiente, comportano una sintassi di scrittura "non necessaria" ma consigliata. Purtroppo questa sintassi nella maggior parte dei casi nei CMS sopra elencati non è completa, quindi non fornisce tutte le informazioni ai motori di ricerca mentre analizzano il sito per indicizzarlo.

Inoltre per consentire sempre più facili personalizzazioni grafiche da parte di web designer ed "amici e parenti esperti del web" (che raramente hanno esperienza di programmazione), il codice grafico viene scritto nel codice HTML appesantendolo invece che gestire la grafica attraverso i fogli di stile (CSS).

Quali svantaggi comporta questa mancanza di ottimizzazione?

Un sito web non ottimizzato, non trasferisce le corrette informazioni ai motori di ricerca, impedendone quindi la comprensione ottimale dei contenuti e quindi penalizzandone la lettura. 

Inoltre il codice HTML appesantito dalle informazioni grafiche, nel rallentano il caricamento infastidendo i motori di ricerca.

La conseguenza a questi e a tanti altri svantaggi è che il sito non si indicizza correttamente e quindi non si posiziona al meglio sui motori di ricerca. 

A questo punto è importante porsi le domande: 

 

  • per quale ragione sto costruendo il sito web?
  • preferisco investire costantemente in pubblicità per portare nuovi navigatori al mio sito o preferisco che mi trovino naturalmente senza pubblicità?

 

Nella maggior parte dei casi, il sito viene costruito con il desiderio di ampliare la propria visibilità e farsi trovare da nuovi potenziali clienti e le aziende preferiscono dover investire il meno possibile in pubblicità massimizzando i risultati degli investimenti.

Quindi come risolvere il problema?

Ottimizzare un sito web o meglio progettarne uno ottimizzato?

Cosa significa ottimizzare un sito web?

Tecnicamente significa fare un'analisi di tutto il codice HTML, da parte di un esperto per individuare tutte le imperfezioni da correggere od implementare. A seguito di questa analisi è necessario rivolgersi ad un programmatore per modificare il CMS sia nel codice di programmazione del gestionale che nella maggior parte dei casi anche il database su cui vengono archiviati i dati per poter gestire in modo manuale ed automatico tanti parametri necessari per ottenere un sito web ottimizzato.

Quali risultati si ottengono con una corretta ottimizzazione?

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In pochi mesi, con un sito su un dominio nuovo appena registrato si comincia ad ottenere una indicizzazione tale da cominciare a portare visite, senza alcun investimento pubblicitario. Il grafico indica il traffico organico verso il sito web derivante dalle ricerche sui motori.

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Ovviamente quando si lavora progettando un nuovo sito su un dominio già esistente, creando quindi un sito ottimizzato i risultati sono efficaci e molto più rapidi in quanto i motori di ricerca sanno già che il sito esiste e devono soltanto rendersi conto delle differenze per leggere nuovamente tutti i contenuti e comprendere gli argomenti trattati.

Investire sui contenuti finché il sito non è ottimizzato, non ha alcun senso, ma una volta che si è certi che il sito è correttamente costruito da un punto di vista tecnico, si può fare sicuramente la differenza creando contenuti di qualità ed ottimizzandoli.

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Un blog all'interno del sito, un portfolio di lavori o progetti realizzati e articoli che trattano argomenti correlati consentono di creare nuove occasioni di traffico.

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