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Meglio affidarsi ad un marketplace o creare un proprio sito per vendere online?

Meglio affidarsi ad un marketplace o creare un proprio sito per vendere online?

Creare un sito per vendere è sempre la soluzione migliore se si ha intenzione di sbarcare nel mondo del commercio online?

La domanda di primo acchito potrebbe sembrare strana, ma in realtà è ben motivata, perché sono in molti gli imprenditori che ritengono più conveniente affidarsi a un marketplace approfittando dei vantaggi offerti da una realtà già consolidata e sicura.

Amazon è, ovviamente, il marketplace più famoso al mondo, ma ce ne sono anche altri a cui si può fare riferimento se si ritiene di non voler percorrere la strada della creazione di uno store online proprietario.

Come scegliere

In genere, chi non sa come vendere online o ha a disposizione un budget non sufficiente per realizzare un e-commerce decide di ricorrere a un marketplace. Ma sarebbe sbagliato pensare che i grandi marchi escludano questa opportunità: al contrario, ci sono un sacco di brand famosi, sia in Italia che a livello internazionale, che hanno scelto un marketplace per vendere i propri prodotti. Sono in ogni caso molti gli aspetti che è opportuno prendere in considerazione: aspetti che hanno a che fare con il marketing, con le relazioni con i clienti, con le scorte, con il magazzino e con la fatturazione. 
D’altro canto, non è detto che aprire un profilo su un marketplace di per sé sia sufficiente per iniziare a vendere in maniera soddisfacente. Anche nel caso in cui si deleghi la vendita online a una realtà di comprovata solidità c’è bisogno di una strategia ben precisa, se non altro per distinguersi fra i competitor, farsi riconoscere ed emergere. 

Cosa serve per vendere su un marketplace

Va detto che la procedura da seguire per iniziare a vendere on-line su un marketplace è davvero semplice. Tutto quel che bisogna fare è creare un account sul sito che si è scelto e poi seguire le istruzioni fornite, indicando il numero di carta di credito e il conto bancario. Una volta date le informazioni relative alla società e al titolare, non resta che verificare il numero di telefono. 
Conclusa la breve trafila burocratica, si può costruire un inventario dei prodotti, scegliendo che cosa mettere in vetrina e che cosa no. Il costo del servizio è variabile, anche in base al marketplace. Con Amazon, per esempio, chi riesce a vendere al massimo 40 articoli paga semplicemente una percentuale su ciascun prodotto venduto, mentre oltre i 40 articoli mensili è previsto un forfait.

Un e-commerce proprietario

È chiaro che se si sceglie di vendere prodotti online attraverso un e-commerce proprietario si punta su una soluzione decisamente più flessibile, sia in termini di personalizzazione del sito che dal punto di vista economico. Si può decidere quale strategia di marketing utilizzare senza vincoli, si sceglie la grafica del sito e si stabilisce quali metodi di pagamento accettare. 
Il cliente che acquista da un e-commerce di un marchio, invece che da un marketplace, ha la possibilità di instaurare un rapporto più diretto e personale con il brand in questione, e ciò può avere dei vantaggi in termini di fidelizzazione.

Alcune testimonianze

Ecco un paio di testimonianze.

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